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Com’è cambiato il nostro mestiere

Com’è cambiato il nostro mestiere

Essere autista non è solo condurre un camion.. è molto di più… significa avere coraggio, spirito di sacrificio, intuizione e sensibilità. È un mestiere duro, difficile, per molti ma non per “tutti”.

Per me tutto ebbe inizio nei primissimi anni 80, quando mio papà mi fece salire per la prima volta su uno dei suoi meravigliosi camion: ero così piccolo che per guardare fuori dal finestrino dovevo mettermi in piedi sul sedile.

Come tutti i bambini nati e cresciuti direttamente a contatto con il mondo dell’autotrasporto, ho iniziato a guidare molto presto qualsiasi cosa avesse delle ruote e mio padre anticipò decisamente questo evento, perché a 9 anni mi fece guidare il suo camion da solo, ovviamente in un’area ampia, libera da ostacoli e privata. In quegli anni sui camion non c’era l’elettronica di adesso, quindi la guida era veramente “manuale” ed anche i piccoli lavori di manutenzione ordinaria si potevano fare da soli; cosicché questa formazione mi ha permesso di conoscere al meglio le parti fondamentali che costituiscono un camion.

Con il passare degli anni, mi avvicinavo sempre di più, contro il volere di mio padre, a questo travagliato e rischioso mestiere che da alcuni – i migliori – è definito una “passione”. I camion cambiavano in base alle esigenze del lavoro, passando dai pianali centinati alle cisterne per trasporto GPL, per poi finire con un camion frigorifero e un autospurgo 24/24.

Avevo 10 o forse 12 anni quando, appena finita la scuola, iniziavo a programmare le mie partenze con mio padre, ovviamente contro la sua volontà perché mi ha sempre sconsigliato di pensare e progettare un futuro sul camion: viaggi che impegnavano fisicamente e che comportavano grandi sacrifici, oltre ai pericoli che comportava in quegli anni trasportare carichi di un certo valore in zone un po’ particolari del sud Italia. Io prendevo tutto come se fosse un gioco e senza ovviamente pensare ai pericoli che c’erano, ma già dai primi viaggi cominciavo a rendermi conto che il lavoro dell’autista non era proprio come me lo immaginavo.

Caricavamo alimentari a Rimini per varie destinazioni del sud Italia; si trattava di merce di grande valore economico e facilmente piazzabile nel mercato nero, quindi il trasporto era considerato ad alto rischio rapina. Anche i pasti dovevano essere fatti con attenzione cercando di sfruttare le fasce orarie considerate “tranquille”, così come le soste per il riposo venivano programmate presso parcheggi dotati di sistemi si sorveglianza armata (stile film Western!) e considerati “sicuri”.

Fortunatamente a noi non è mai accaduto nulla di grave, probabilmente vista la piccola flotta in viaggio di tre camion sincronizzati e sempre in comunicazione tramite CB, ai fuorilegge non davamo la possibilità di agire; ma puntualmente al carico si ascoltavano sempre nuovi racconti inquietanti…

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Ripensando a come si svolgeva il lavoro in quegli anni, mi rendo conto che ogni viaggio era davvero nelle mani della fortuna: non c’era il controllo remoto del mezzo, dei carichi e delle merci, i sistemi di comunicazione erano limitati e le aziende avevano pochi strumenti per tutelare se stessi e le merci dei clienti. Per non parlare delle tipologie dei mezzi adottati per le spedizioni, le sicurezze fornite agli autisti e le assicurazioni ad-hoc sulle merci.

Inoltre la stabilità del lavoro non era assolutamente garantita perché la realtà dell’autotrasporto italiano – nel mio caso – era sempre a rischio e gli stipendi erano a livelli minimi e comunque non tali da potersi programmare un futuro con una famiglia…

Ritorno mentalmente a come si lavora oggi in Franzosini e mi sembra davvero di aver viaggiato nel tempo perché quei ricordi mi sembrano lontani anni luce!

In Franzosini ogni autista ha a disposizione un camion di ultima generazione, dotato di tutti i sistemi di sicurezza possibili e con i comfort che questo lavoro dovrebbe giustamente prevedere per chi passa le proprie giornate ed a volte le notti sulla strada.

L’attenta e precisa disposizione e programmazione dei viaggi garantisce i tempi di ritiro e consegna delle merci e si avvale di corrispondenti di fiducia per ridurre le tratte da percorrere; inoltre particolari convenzioni con strutture sicure garantiscono la sicurezza dei mezzi ed i carichi durante le soste diurne e notturne. La localizzazione informatizzata ed in tempo reale dei mezzi ed i sofisticati sistemi di monitoraggio e controllo remoto delle merci garantiscono oggi la sicurezza dei viaggi, oltre alla stipula di assicurazioni all-risk che tutelano i clienti per qualsiasi evento dannoso. Manutenzioni e revisioni programmate dei mezzi e delle strumentazioni sono poi normali per l’agenda di ciascuno di noi.

Non esistono “viaggi a rischio” o condizioni di lavoro difficili e precarie: tutto ciò che non rientra nei parametri di sicurezza e fattibilità della Franzosini non viene fatto e noi autisti sappiamo che le spedizioni che ci vengono assegnate sono sempre eseguibili nel rispetto delle leggi, dei tempi di percorrenza ed in totale sicurezza.

Anche la comunicazione e l’interazione con il reparto disposizione è garantita da apparecchi all’avanguardia che ci consentono di essere più flessibili per le esigenze dei clienti o per improvvisi cambi di programma. E poi siamo una squadra: con i colleghi c’è un bel rapporto, sincero e costruttivo e l’ambiente di lavoro è maturo e piacevole.

In ultimo, ma non per questo meno importante degli altri aspetti, sono la sicurezza e la certezza del nostro posto di lavoro: lavorare  per un’azienda che garantisce a noi autisti un impegno quotidiano sulle strade e che riconosce puntualmente i sacrifici della propria forza lavoro è la base per poter pensare al proprio futuro con serenità. Il lavoro precario da noi non esiste, se lavori con dedizione, rispetto ed onestà il posto di lavoro è garantito.

Grazie a tutte queste condizioni ho la serenità per lavorare al meglio delle mie capacità ed essere una persona felice nella mia vita privata. In più sto anche ottenendo delle soddisfazioni extra per il mio lavoro, in quanto ho cominciato a lavorare semplicemente come autista ed oggi, oltre alle mansioni normali, ho l’incarico da “Responsabile dei mezzi e referente degli autisti”. In Franzosini se hai la passione per questo difficile mestiere, i sacrifici si affrontano con uno spirito diverso e l’impegno viene ammesso e riconosciuto.

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Salvatore Greco
Autista, Franzosini SA
Responsabile dei mezzi
Tel. +41 91 695.50.10
Fax +41 91 695.50.11

 

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